La Regione Piemonte ha approvato la delibera che stanzia 1,3 milioni di euro, consentendo la prosecuzione nel 2014 del progetto per la creazione di imprese innovative e spin off della ricerca pubblica, ed estende i servizi erogati dagli incubatori universitari pubblici piemontesi alle aziende che intendono avviare un’attività economica che abbia come valore aggiunto l’innovazione sociale, elemento che costituirà priorità di valutazione per l’accesso ai finanziamenti.

Chi può avere accesso al percorso? I ricercatori di provenienza accademica (dipendenti di atenei o enti pubblici di ricerca o dottorandi/contrattisti/studenti su un tema specifico oggetto dell’impresa da costituire) e i soggetti che propongono un progetto di innovazione sociale e che sono in possesso dei seguenti requisiti: età inferiore o eguale a 40 anni, diploma di scuola superiore, un curriculum coerente con il progetto presentato.

La delibera raccoglie anche la richiesta di collaborazione sui temi dell’innovazione sociale formulata dal Comune di Torino con il progetto Torino Social Innovation.

Dà inoltre continuazione all’attività realizzata dagli incubatori universitari.  Tra il 2009 e il 2013, nell’ambito del Progetto spin off, gli incubatori hanno ricevuto circa mille idee di impresa e, al termine del processo, sono state avviate oltre 60 start up, che hanno ricevuto un contributo a fondo perduto di mille euro finalizzato alla copertura delle spese di avvio.  Molte di loro hanno vinto importanti riconoscimenti: come Niso Biomed, ne abbiamo parlato in questo post.