Quali sono le start up italiane più promettenti del 2015? La top 100 è stata pubblicata nell’ ebook da Startupitalia, community dedicata all’innovazione e al mondo delle startup curata da Riccardo Luna. Investimenti, exit, premi conseguiti, potenziale d’innovazione e sviluppo dell’idea: questi gli aspetti valutati per fotografare la hit parade degli innovatori che fanno impresa in un settore, quello delle startup, che lo stesso Luna definisce per l’anno appena terminato con l’ossimoroesplosivo e, nel contempo, deludente”.

Diverse le startup torinesi nella lista: Biotechware, che si occupa di progettare e sviluppare dispositivi medici e una piattaforma online per la gestione degli esami; Kitenergy, un kit per generare energia pulita sfruttando il vento di alta quota, ad altezze superiori di quelle raggiungibili dalle tradizionali pale eoliche; LEAP Factory, che realizza edifici in ambienti naturali estremi, ricorrendo alle tecnologie più all’avanguardia; Nesocell, che progetta e sviluppa isolanti termici innovativi, sotto forma di fiocchi, usando fibra di cellulosa di legno; Aqvatech, che si occupa di sviluppare sistemi di controllo innovativi in ambito sportivo; Ennova, che sviluppa modelli di assistenza remota, migliorando il tradizionale modo di fare customer care; Pubcoder, che ha sviluppato un software per la realizzazione di libri elettronici interattivi.

Un’intera sezione è invece dedicata alle startup che fanno social innovation, ai loro numeri e alle loro storie. In breve, ecco le “magnifiche 10″ di Startupitalia : Redooc, piattaforma online che mira a rendere divertente l’insegnamento della matematica, lanciata dalla neo impresa StarRock, e i cui contenuti sono pensati principalmente per studenti di scuole superiori; MHC, cooperativa spin-off dell’Università di Firenze nata nel 2013, che si occupa di urbanistica partecipata per includere il territorio nella progettazione delle aree urbane; Resilia, che sviluppa progetti di resilienza urbana come S-Cambia Cibo, una sorta di dispensa collettiva, in cui poter segnalare gli alimenti in eccesso nella propria dispensa che non si riesce a consumare e che, diversamente, andrebbero buttati; Progetto Quid, per il reinserimento nel mondo del lavoro di donne con disabilità o vittime di violenza, impiegate per nel confezionamento di abiti nuovi da tessuti di marca (vincitori del premio europeo Social Innovation Prize); Heritage, per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale; Tutored, piattaforma online che permette agli studenti universitari di trovare altri studenti che abbiano passato lo stesso esame (e con lo stesso professore) e di prenotare una lezione con loro; Le Cicogne, startup che connette i genitori con chi si occupa di baby-sitting; Pedius, applicazione che consente ai non udenti di effettuare normali telefonate utilizzando le tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale; Qurami, applicazione  che fa la fila al posto tuo, per prenotarsi, conoscere in tempo reale il numero di persone in coda, il tempo di attesa e ricevere una notifica all’avvicinarsi del proprio turno; Bibak, che sta sviluppando un sistema di identificazione delle mine antiuomo, riducendo costi e tempi del processo di rimozione.