Diversi segnali indicano come in Italia si stia aprendo una fase di grandi cambiamenti per il mondo dell’imprenditoria sociale. Significative le parole pronunciate dal premier Renzi, che ha annunciato l’avvio dal primo giugno di un fondo 500 milioni di euro a disposizione delle imprese sociali. Ma soprattutto, sta per essere presentato alle Camere un disegno di legge che punta a superare i limiti della normativa introdotta dal Dlgs. 155/2006, che porrebbe le basi per nuovi scenari di mercato adeguando la normativa agli indirizzi dell’UE in tema di social economy e social entrepreneurship.

Ma quanto vale, oggi, la social economy?
In Europa vale il 10% del PIL e conta 11 milioni di lavoratori.
In Italia le imprese che hanno ad oggetto “la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e di interesse generale”, iscritte ai registri delle Camere di Commercio, sono circa 600.  Il vero nucleo dell’economia sociale è costituito dalle cooperative sociali: sono circa 13mila, impiegano 400mila occupati, fatturano 7 miliardi di euro. Se si considerano anche le imprese profit che operano nelle attività previste dalla legge 155 (ma non registrate come imprese sociali), il numero sale a 120mila.

L’evoluzione del contesto sociale ed economico ha accelerato l’esigenza di guardare alle imprese sociali con più attenzione. Il loro campo di attività si è allargato e si stanno aprendo nuove strade che rappresentano un’importante  opportunità di crescita economica.
Le modifiche della proposta di revisione del Dlgs. 155 mirano ad ampliare il “recinto” dell’impresa sociale, generando una contaminazione tra profit e non profit. Tra le nuove misure anche l’obbligatorietà dell’assunzione dello status di impresa sociale per chi ne ha le caratteristiche, e la possibilità di remunerare il capitale (in misura limitata e non speculativa) al fine di attrarre investitori. E inoltre: l’estensione alle imprese sociali del regime fiscale delle Onlus e dei vantaggi riconosciuti alle “start up innovative” (ne abbiamo parlato qui) e la possibilità che una quota del patrimonio trasferito dallo Stato agli enti locali sia destinato allo sviluppo delle imprese sociali.

Delle grandi sfide da cogliere nell’imprenditorialità sociale si parlerà in OrientaLab, il laboratorio pensato da Fondazione Fits! e Intesa Sanpaolo Formazione per gli aspiranti imprenditori sociali (e non solo) i prossimi 9 e 10 aprile.  Sul tema vi segnaliamo anche il nuovo bando StartUP SocialI.