E’ in corso in questi giorni a Milano il Social Enterprise World Forum 2015, il principale evento mondiale dedicato all’impresa sociale organizzato da Fondazione ACRA-CCS ,in collaborazione con Fondazione Cariplo e Università IULM. Quattro i temi principali trattati nella kermesse: in primis la costruzione di un ecosistema favorevole alla promozione dell’impresa sociale, ma anche il ruolo dell’impresa sociale nel contrasto alla povertà e di una nuova finanza che persegua obiettivi finanziari nel contempo producendo impatto sociale. Da ultimo, nella cornice di Expo, non poteva mancare il dibattito sull’impegno delle imprese sociali nel settore food e della nutrizione. Con un argomento trasversale che fa da comune denominatore: il coinvolgimento dei giovani nel movimento della “social economy”, come ideatori di soluzioni innovative per le sfide della collettività.

Una tre giorni ricca di racconti di esperienze di successo ma anche di fallimenti, per apprendere dagli errori e condividere le best practice, in cui emerge uno shift del dibattito dal come lanciare e promuovere un social business a come portare ad una dimensione di scala tale esperienze.

Un esempio concreto viene dall’Italia, con il gruppo cooperativo GOEL. Partiti dalla Calabria, i soci stanno esportando i frutti del progetto Cangiari (in dialetto calabrese “Cambiare”) al di fuori dello stivale. Con Cangiari, GOEL ha recuperato l’antica tradizione calabrese della filatura a mano, vendendo i propri tessuti dapprima alle grandi case di moda made in Italy, ed ora all’estero, capovolgendo così l’idea tradizionale di dover convincere e sensibilizzare i consumatori all’acquisto dei prodotti etici. Etico è sinonimo di biologico, di qualità, equità, ed è il prodotto stesso ad attrarne il suo consumatore. La filiera di produzione è totalmente made in Italy, formata dalle cooperative sociali del Gruppo Cooperativo GOEL che si prendono cura delle fasce più deboli e operano per il riscatto del territorio.

Notevole anche l’interesse su come stiano evolvendo i modelli di finanziamento a favore delle imprese sociali. Interessante a tal proposito è l’esperienza di DOEN, Fondazione dove confluiscono gli introiti delle charity lottery olandesi, che offre alle social enterprises delle forme di finanziamento mixed: donazioni, quando il business è in fase early birth e non ancora in grado di accedere a forme di finanziamento tradizionali, eventualmente convertibile in debito. Debito ed infine equity man mano che il business cresce. Un mix di forme di finanziamento adeguate alle fasi di vita dell’impresa sociale in grado di agevolarne la sostenibilità nel tempo.