Venerdì 14 febbraio è stata presentata a Torino la Fondazione Make in Italy. Si pone l’obiettivo di rafforzare il movimento dei makers e di far crescere la rete dei Fablab italiani, in continua espansione (Wired Italia ne ha contati 43, ecco la mappa).

I Fablab (“Fabrication Laboratory”) sono luoghi a metà strada tra la fabbrica e le botteghe artigiane,  dove tutti sono potenzialmente designer e produttori grazie alla dotazione tecnologica costituita da stampanti 3D, macchine a taglio laser, frese a controllo numerico. Palestre-laboratori che favoriscono l’incontro e la contaminazione delle idee e dei talenti, dove i creativi possono migliorarare le proprie competenze e mettersi alla prova.
I FabLab sono in grado di sfornare prototipi, ma anche piccole serie di prodotti di altissima qualità, customizzati, e a costi molto inferiori rispetto all’industria tradizionale. Per accedere ai laboratori e’ sufficiente sottoscrivere una tessera (dal costo massimo di 80 euro annuali) e affittare i macchinari che offrono i laboratori.

La Fondazione Make in Italy vuole diventare il punto di riferimento per chiunque voglia aprire un Fablab, per chi ha bisogno di una mano per farlo crescere, o semplicemente per mettere in contatto i laboratori con chi ha in mente un progetto.

La presentazione è avvenuta in un luogo (Toolbox a Torino) e in una data non Casuali: proprio qui, il 14 febbraio di due anni fa, è nato il primo Fablab italiano. E sarà proprio Toolbox ad ospitare, il prossimo 31 maggio, una “minimaker fair”, fiera internazionale di proposte e prodotti creativi da offrire al pubblico, come accade sulle bancarelle di un mercato.