A metà tra un laboratorio d’innovazione, un community center e uno spazio di co-working internazionale, Impact Hub approda a Torino, per iniziativa dell’associazione Innovo che ha appena terminato il percorso di accreditamento che li ha portato ad avere l’esclusiva per aprire un nodo del network sul territorio.
Impact Hub nasce a Londra dieci anni fa, espandendosi ben presto in altri paesi e diventando un network globale, una rete di persone che si dedicano all’innovazione e all’imprenditoria sociale. Il principio che guida Impact Hub è la convinzione che un mondo migliore è possibile solo mettendo a fattor comune le idee, la creatività e le ispirazioni di persone che credono nel cambiamento.
Impact Hub Torino si pone l’obiettivo di diventare in primis una community internazionale in cui imprenditori, imprese, organizzazioni non-profit, studenti, liberi professionisti avranno modo di incontrarsi, confrontarsi, scambiare idee e sviluppare nuove iniziative. Sarà anche uno spazio con diverse soluzioni disponibili per chi decide di lavorare in condivisione e usufruire della consulenza di esperti del settore.
Per saperne di più abbiamo intervistato Davide Moleti, membro di Innovo e co-fondatore del progetto Impact Hub Torino, presentato ufficialmente ieri con l’evento “Aperinnoviamo, di nuovo”.

Come nasce l’idea di aprire un Impact Hub a Torino?
L’idea nasce dall’incontro di un gruppo di giovani professionisti con esperienze in diversi settori, dalla finanza aziendale al fundraising in ambito no profit, dalle risorse umane al microcredito, che in comune hanno una gran voglia di sviluppare un progetto utile al territorio e che ne valorizzi al meglio le numerose competenze. Tramite la nostra rete di relazioni ed amicizie universitarie, Paolo, uno dei co-fondatori, è entrato in contatto con il network di Impact Hub e ha man mano coinvolto il resto del team, raccontando il valore di questa organizzazione internazionale e il potenziale che avrebbe sprigionato in una città come Torino.
Infine, noi tutti abbiamo compreso il momento storico che sta vivendo l’Italia e Torino in particolare: un momento in cui sono i singoli cittadini a fare un passo avanti e a sviluppare iniziative che oltre al loro bene facciano anche il bene della comunità.  Abbiamo quindi ritenuto che fosse nostro dovere impegnarci nel realizzare qualcosa di positivo, e il progetto Impact Hub riteniamo rispecchi questa nostra idea.

Che cosa distingue Impact Hub da altri spazi di co-working?
Impact Hub nasce nel 2005 come spazio di co-working, quando questo fenomeno era ancora sconosciuto. Oggi il co-working è soltanto uno dei tanti servizi offerti dalle varie sedi del network e soprattutto non è più quello preponderante e su cui l’iniziativa riesce ad autosostenersi.
Gli aspetti che contraddistinguono Impact Hub oggi, sono principalmente:
-  I programmi internazionali: quelli rivolti agli imprenditori sociali, attuali e potenziali, che sono sviluppati localmente dai singoli Hub per poi essere condivisi e sperimentati in giro per il mondo fino a diventare dei format di successo replicabili ovunque e riconosciuti a livello istituzionale.
-  Gli eventi: gli Hub sono luoghi in cui si può accedere facilmente ogni giorno ad eventi unici nel loro genere, per l’esclusività degli speaker, per l’originalità e l’efficacia delle metodologie di facilitazione utilizzate, per l’utilità che ne traggono gli “Hubbers”, cioè gli abitanti dell’ecosistema di un Hub (quelli che in altri contesti si chiamerebbero “clienti”).
-  Il network: Impact Hub oggi è costituito da una rete di oltre 10.000 membri presenti in 63 sedi in 5 continenti e sta crescendo in maniera esponenziale (quasi un nuovo Hub al mese nel 2014). Sia chi gestisce un Hub, sia chi fruisce dei suoi servizi, può quindi beneficiare in qualsiasi momento dell’esperienza e del supporto di persone provenienti da contesti e percorsi completamente diversi ma accomunati da filosofia e da valori comuni. Infatti tutte le sedi sono collegate e collaborano in maniera armonica, offrendo ai propri hubbers la possibilità di avere accesso a nuovi mercati per le loro iniziative, nonché la possibilità di sentirsi parte di un movimento globale che trae la propria forza nella comunione di intenti.

A che punto è il progetto?
Come detto in precedenza, Impact Hub è una realtà che ha ormai alle spalle 10 anni di vita. Questa esperienza ha portato Hub Global, l’ente centrale che coordina le attività e le strategie a livello mondiale, a definire un percorso di selezione e affiancamento a cui sono sottoposti tutti coloro che decidono di intraprendere la sfida dell’apertura di un Hub nella propria città. Per superare il processo di selezione bisogna innanzitutto costituire un team di persone con le giuste competenze, entrare in contatto e conoscere la comunity locale di innovatori sociali, analizzare il contesto di riferimento con le opportunità e gli ostacoli che lo caratterizzano. Il nostro team ha da poco superato questa prima fase e ha ottenuto l’esclusiva per poter realizzare una sede di Impact Hub a Torino.

Quali saranno i prossimi passi?
Il primo passo è stato sicuramente l’evento del 5 marzo, che abbiamo organizzato per celebrare il risultato ottenuto, per condividere con le persone interessate le prossime attività e per raccontare come la community può contribuire alla realizzazione di questo progetto.
Il nostro obiettivo, infatti, è di sviluppare un vero e proprio percorso di co-creazione in cui chiunque sia competente o anche solo appassionato ad argomenti rilevanti per il progetto Impact Hub, possa dare il proprio supporto nella forma che ritiene più opportuna.
I vari momenti di co-creazione che andremo a realizzare toccheranno temi quali l’edilizia e il design sostenibili, i social media e la gestione delle community, la realizzazione di progetti di incubazione e accelerazione d’impresa. Organizzeremo inoltre eventi a tema che avranno come obiettivo: l’identificazione di uno spazio aderente al modello di Impact Hub e allo stesso tempo in linea con le esigenze della comunity; la strutturazione di una rete di partnership e collaborazioni con organizzazioni e singoli professionisti con cui condividiamo gli stessi valori che apportino le loro esperienze e competenze ad un progetto di interesse comune; la costruzione di una community locale che ci accompagni nel percorso che condurrà all’apertura dell’Hub di Torino e che diventi il suo primo fruitore in un’ottica di ecosistema che si migliora continuamente al suo interno.

Qual è l’identikit del coworker di Impact Hub Torino?
Coerentemente con quanto detto in precedenza, noi preferiamo parlare di “Hubber” . Un Hubber è un vero e proprio abitante dell’Hub, che condivide gli stessi valori fondamentali degli altri co-abitanti, trae dall’ambiente circostante le risorse necessarie per il proprio benessere personale e professionale, e allo stesso tempo contribuisce allo sviluppo di questo stesso ambiente mettendo a disposizione le sue capacità e le sue idee.
Il nostro auspicio è di avere una popolazione di Hubber ben diversificata, ma allo stesso tempo di mantenere saldo il nostro focus legato alle iniziative d’imprenditorialità sociale. Quindi, chiunque faccia parte del nostro Hub, sia questo uno startupper, un avvocato, un programmatore IT, un traduttore, uno studente, dovrà essere parte attiva di un processo mirato allo sviluppo di iniziative imprenditoriali che mirino ad avere un impatto positivo nella società.
I profili sono quindi vari. Mi auguro davvero di poterli accogliere tutti nei prossimi mesi con un caloroso…«Benvenuto in Impact Hub Torino!»