Iniziamo un viaggio per scoprire alcune delle buone pratiche che sono già nate in Italia: sono progetti, minimi e massimi, che modificano (forse migliorano?) la vita quotidiana nelle città.

Partiamo dagli acquisti: in tempi di crisi cambiano priorità, stili di vita e modelli di consumo. Ed è così che nascono iniziative come quella dell’Emporio Portobello di Modena, il primo supermercato per disoccupati. L’idea di base è questa: presto lavoro e, in cambio, posso fare la spesa di cibo e prodotti di uso quotidiano. Un progetto di comunità che richiede e accetta il sostegno di tutti: privati cittadini, aziende e associazioni.

Sempre in tema di acquisti e risorse possiamo citare anche a Last Minute Market, una società spin-off dell’Università di Bologna che contribuisce alla riduzione dello spreco in tutte le sue forme. L’obbiettivo? Prevenire e ridurre i rifiuti attraverso la valorizzazione dei beni invenduti con effetti positivi dal punto di vista ambientale, sociale, economico e nutrizionale. Il claim è - rifiuti, + responsabilità sociale ,+ risorse per la comunità!

Parlando di comunità, scopriamo che la Regione Puglia ha elaborato un programma per le Politiche Giovanili. Prende il nome di Bollenti Spiriti e promuove un insieme di interventi e di azioni per consentire ai giovani cittadini pugliesi di partecipare a tutti gli aspetti della vita della comunità. Parole chiave: talento, energia e voglia di partecipare!

E per i giovanissimi? Per loro è nata Piedibus , veri e propri scuolabus “a piedi” che, sotto la guida di genitori o volontari di associazioni del territorio, accompagnano a scuola i bambini in gruppo. Hanno autisti, fermate, percorso e orari fissi e un regolamento da seguire. Portano a scuola i bimbi in modo sano, sicuro ed ecologico! I piccoli studenti si muovono in gruppo, esplorano il quartiere e arrivano a destinazione grazie al tempo e alle competenze specifiche che vengono loro dedicati.

Concludiamo con una buona pratica che ha preso piede a Torino! [TO]BIKE, la bici a disposizione, dove e quando serve. Un mezzo pubblico che non richiede attese, che consente accorciare il tempo dei tragitti e che coniuga divertimento, utilità e salute! Attivo tutti i giorni 24 ore su 24, libero da vincoli di tragitto, il progetto è stato realizzato in un’ottica di sensibilizzazione ai comportamenti sostenibili e di valorizzazione del territorio. E i torinesi? Approvano! In pochi anni le stazioni in città si sono letteralmente moltiplicate e ad oggi sono già centosedici.

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