A chi, leggendo un libro, non è venuta voglia di visitare realmente un luogo descritto o evocato nelle sue pagine? Chi, visitando una città per la prima volta, l’ha sentita a tal punto familiare da avere l’impressione di un deja vu perché un libro ci aveva già abilmente descritto quei luoghi e quelle atmosfere?
Nell’era del web 2.0, della condivisione (quasi) totale di esperienze e emozioni, Cityteller rende immediatamente “visualizzabili” queste suggestioni, mettendo a disposizione dei lettori e dei turisti uno strumento tecnologico per conoscere i territori e le città attraverso i libri e i libri attraverso i luoghi. Si tratta di un’app e di una piattaforma web dal funzionamento molto semplice: ci si iscrive gratuitamente, si entra a far parte di una community, e da quel momento si può partecipare alla costruzione di una mappa letteraria “geo-emozionale” interattiva e partecipativa, dove segnalare e condividere i luoghi descritti o citati dai nostri libri preferiti.

Per i suoi contenuti di innovazione sociale il progetto ha avuto accesso all’agevolazione finanziaria FacilITo Giovani. Per l’occasione abbiamo intervistato Lorena Petriccione, una dei co-funder del progetto – insieme a Filippo Ghisi e Fabrizio Parodi – a pochi giorni dalla partecipazione di Cityteller al Salone del Libro di Torino, come startup digitale innovativa selezionata dalla call internazionale Book to the Future.

Com’è nata l’idea di Cityteller?
L’idea di Cityteller nasce durante un laboratorio di “Digital Storytelling e Social Networks” all’Università degli Studi di Bergamo: Fabrizio Parodi, ideatore di Cityteller, ha realizzato un prototipo della app mettendola a disposizione degli studenti del laboratorio per il racconto, attraverso video e contenuti letterari, della città di Bergamo. Fabrizio ha poi coinvolto nel progetto me e Filippo Ghisi, per completare il team con competenze organizzative e redazionali.
A gennaio 2015 è stata rilasciata la versione Beta dell’app Cityteller per dispositivi iOS e Android. L’applicazione ha ottenuto ad oggi circa 7.000 download, 2.244 Like su Facebook e 2.560 Followers su Twitter.

Quali sono ad oggi le città più consultate e con più citazioni inserite?
Il primo riscontro concreto lo abbiamo cercato e ottenuto proprio dalla nostra città, Torino, e in generale il Piemonte. Attualmente ci sono circa 2000 citazioni letterarie legate al territorio e alcuni percorsi realizzati in collaborazione con realtà radicate sul territorio, come il Museo Diffuso della Resistenza, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema, ToriNoir, il Parco Letterario delle Langhe e del Roero, il Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba.

Quali è l’innovazione sociale di Cityteller?
Cityteller riesce a dare una risposta di valore all’esigenza di conoscenza e di racconto del patrimonio culturale italiano, raccontando attraverso la letteratura gli aspetti turistici e quelli culturali delle grandi città ma anche e soprattutto dei piccoli comuni italiani, ricchi di storia, e di storie, da raccontare. In particolare, Cityteller intercetta in maniera nuova e innovativa due mondi, quelli del turismo e dell’editoria, grazie ai nuovi linguaggi digitali e al valore autoriale dei contenuti pubblicati.

Qual è stato il ruolo di FaciliTo Giovani e di Torino Social Innovation per la crescita del vostro progetto?
Ci siamo rivolti a FaciliTo Giovani per riuscire a mettere in piedi gli strumenti e avere le consulenze necessarie per concretizzare il business di Cityteller, cioè la vendita di percorsi autoriali che permettano di viaggiare e conoscere i luoghi e il territorio attraverso contenuti di valore.

Come valutate l’esperienza del Salone del Libro?
È stata sicuramente un’esperienza positiva, perché ci ha permesso di entrare in contatto con tutti gli attori potenzialmente interessati a Cityteller. Abbiamo parlato con le persone, gli utenti dell’app e del sito, ottenendo riscontri sia sull’idea che sull’usabilità della piattaforma. Ci siamo confrontati con altre startup e persone che stanno portando avanti belle idee, con le quali speriamo di fare insieme una parte di percorso. E ovviamente abbiamo potuto parlare con editori e responsabili di progetti multimediali per l’editoria, e discutere in modo più approfondito anche di aspetti legati al business.
E poi la parte divertente: interviste in radio e in tv e partecipazioni a panel e a workshop sono stati per 5 giorni il nostro pane quotidiano!