Circa un anno fa, Bloomberg Philanthropies ha lanciato l’edizione europea della Mayors Competition, un invito alle città a generare idee innovative per rispondere alle sfide sociali emergenti e migliorare la qualità della vita urbana.
L’idea alla base della competition è il riconoscimento dell’area urbana come quel luogo in cui si manfestano nuovi bisogni sociali senza risposta, ma anche come il baricentro in grado di attrarre talenti e competenze che propongano soluzioni inedite a tali sfide.

155 città Europee con più di 100000 abitanti hanno lavorato su soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita dei propri abitanti. Di queste, 21 hanno avuto accesso alla fase finale della competition, proponendo idee innovative per fronteggiare la disoccupazione giovanile, l’invecchiamento della popolazione, la partecipazione e l’inclusione, lo sviluppo economico, la sostenibilità ambientale e l’efficientamento burocratico. Tra queste, anche Bologna e Firenze per l’Italia.

La scorsa settimana Mike Bloomberg ha annunciato i vincitori della competition.
Ad aggiudicarsi il primo premio è Barcellona (Spagna), che avrà a disposizione 5 milioni di euro per mettere a punto la sua proposta. L’idea è di usare soluzioni digitali e low tech per creare un network di familiari, vicini di casa, volontari, lavoratori per fronteggiare l’invecchiamento della popolazione e l’isolamento degli anziani.

Atene (Grecia), Kirkless (UK), Stoccolma (Svezia), Varsavia (Polonia), si sono invece aggiudicate il secondo premio, un milione di euro a testa per implementare le proprie soluzioni. Atene, una piattaforma online per connettere cittadini e istituzioni locali per fronteggiare i problemi locali accentuati dalla crisi e dalla disoccupazione crescente; Kirkless una piattaforma online per applicare i principi della sharing economy agli asset pubblici sottoutilizzati, come spazi e mezzi di trasporto; Stoccolma un programma per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici; Varsavia una soluzione tecnologica per facilitare la mobilità nell’area urbana di persone ipovedenti.